Servizi per gli Anziani con la collaborazione di soggetti esterni

I Servizi per gli Anziani attivati con la collaborazione della Societa' Servizi Socio-Sanitari Val Seriana ed il Distretto dell’ASST Bergamo est

1.Centro Unico di Prenotazione per le Residenze Sanitarie Assistenziali - CUP RSA

Attività previste: valutazione del bisogno della persona e della sua famiglia sottoponendo la possibilità di ricorrere a servizi alternativi; accoglienza delle domande e inserimento nel programma CUP gestito dalla Società Servizi Socio-Sanitari Val Seriana - SSVS, collaborazione con gli operatori delle RSA per la trasmissione della documentazione. Al CUP aderiscono le n°9 RSA dell'Ambito Territoriale (con l’ipotesi di essere ricompreso nel CUP provinciale).

Destinatari: il CUP consente alle famiglie di accedere alle n°9 RSA dell’Ambito Territoriale con la presentazione di un’unica domanda tramite il Servizio Sociale del Comune di residenza.

Finalità: favorire il ricorso appropriato ai servizi residenziali, quindi di persone anziane che presentano problematiche sociali, sanitarie ed assistenziali tali da non poter essere adeguatamente curate al domicilio.

2. Ricoveri Temporanei

Attività previste: valutazione del bisogno della persona e della sua famiglia, accoglienza delle domande e inoltro delle richieste alla SSVS, collaborazione con gli operatori delle RSA per la trasmissione della documentazione. Al CUP aderiscono n°4 RSA dell'Ambito Territoriale per un totale di n°8 posti letto. Ogni ingresso alla data odierna è soggetto alle disposizioni dell’ATS di Bergamo legato all’emergenza sanitaria Covid-19, quindi i ricoveri temporanei convenzionati sono al momento sospesi.

Destinatari: caregiver familiari di persone in stato di bisogno.

Finalità: il servizio di Ricoveri Temporanei offre sollievo alla famiglia (ad esempio, per fruire di un periodo di riposo o di assenza per cure o vacanze).

3.Dimissioni Protette/Accompagnate

Attività previste: la Centrale della Continuità dell’Azienda Socio Sanitaria Territoriale - ASST Bergamo Est ha sede presso l’Ospedale di Calcinate ed è composta da n°3 operatori dedicati (n°1 Assistente Sociale e n°2 Infermiere) allo scopo di conoscere la situazione delle persone prima della dimissione favorendo così un accompagnamento personalizzato dei pazienti e delle loro famiglie verso le risorse ed i servizi del territorio; prosegue inoltre la proficua collaborazione con il servizio di Dimissioni Protette dell’Humanitas Gavazzeni - Humanitas Castelli.

Destinatari: il servizio di Dimissioni Protette / Accompagnate è costituito da interventi mirati ad assicurare a tutte le persone in condizione di fragilità continuità ed appropriatezza di cura.

Finalità: favorire la costruzione ed il miglioramento della rete dei servizi ospedalieri, socio-sanitari e socio-assistenziali, sia territoriali che residenziali, in modo che i diversi servizi ed i professionisti lavorino in sintonia e comunichino fra loro. Ciò al fine di garantire la continuità dell’assistenza per i pazienti fragili, anche dopo la dimissione dall’Ospedale, con lo scopo di mettere al centro la persona e la famiglia con le proprie difficoltà e le proprie risorse.

4.Progetto RSA APERTA

Il nostro territorio, ha visto l’adesione delle RSA dell'Ambito Territoriale.

Destinatari: persone anziane del territorio con bisogni complessi, che si trovano in condizione di fragilità.

Il progetto si integra con la rete consolidata dei servizi territoriali e con le attività in sperimentazione relative all'area della fragilità, in un'ottica di ottimizzazione delle risorse e di qualità dei servizi da erogare in modo uniforme e flessibile sul territorio.

Il progetto si innesta sulla rete delle RSA che si aprono al territorio attraverso un sistema di erogazione multiservizi rivolto ai soggetti anziani, in condizione di fragilità.

L'accesso ai servizi viene regolato attraverso la valutazione direttamente da parte degli Enti Accreditati circa i requisiti che della persona.

Il sistema d'offerta del territorio si arricchisce quindi di una serie di servizi, effettuati al domicilio del cittadino dal personale delle RSA.

Le prestazioni si collocano nell'ambito di un progetto globale, che può includere attività di tipo occupazionale o animativo e che attribuisce rilevanza anche all'aspetto relazionale ed emotivo della persona fragile e della sua famiglia.

L'erogazione dei nuovi servizi avviene attraverso voucher di profili diversificati, caratterizzati da frequenze e tipologie di accessi definite sulla base del bisogno rilevato.

Obiettivi progettuali:

- sviluppare la domiciliarità in favore delle persone anziane fragili;

- incentivare l’aggregazione delle RSA per sviluppare tutte le sinergie possibili a livello territoriale e favorire la migliore appropriatezza nella risposta al bisogno della persona fragile e della sua famiglia;

- favorire l'apertura delle RSA al territorio con la messa a disposizione di esperienze, risorse strumentali e professionalità che tali strutture hanno acquisito, in una logica di trasformazione, da strutture di tipo esclusivamente residenziale a erogatori multiservizi.

Azioni:

- valutazione sociosanitaria dei cittadini in condizione di fragilità per i quali viene considerata la necessità di attivazione dei servizi, la tipologia dei voucher e delle prestazioni;

- erogazione di voucher differenziati per tipologia di interventi erogati, in funzione della complessità del bisogno.

Il voucher viene erogato al cittadino, in seguito alla valutazione e alla definizione di un piano individualizzato da parte dell’ente accreditato scelto dalla famiglia stessa.

Risultati attesi:

- miglioramento della qualità di vita delle persone anziane e fragili a domicilio e delle loro famiglie;

- interventi qualificati erogati nell'ambito di progetti personalizzati, attenti alla persona nella sua globalità e al suo contesto di vita.

5.Servizio di Assistenza Domiciliare - SAD

Destinatari: il SAD offre interventi e prestazioni di natura socio-assistenziale nel contesto socio-familiare di appartenenza dell’assistito, che integrano le attività della persona assistita e/o dei suoi familiari.

Finalità: consentire alle persone in difficoltà la permanenza al proprio domicilio evitando ricoveri impropri in strutture sanitarie o socio-sanitarie, con il contenimento delle situazioni che inducono dipendenza e isolamento sociale ed il sostegno alle famiglie che quotidianamente sono impegnate nella cura di persone non-autosufficienti.

Attività previste: il Piano Assistenziale Individualizzato - PAI è predisposto dall'AS Comunale in stretto raccordo con il coordinatore dell’ente accreditato prescelto dalla famiglia; il personale operativo con specifica qualifica (ASA o OSS) offre cura e sostegno alla persona con prestazioni igieniche, aiuto nello svolgimento delle attività quotidiane per il governo degli ambienti vitali della casa, cura l’aspetto relazionale; è sempre proficua la collaborazione con i Medici di Assistenza Primaria – MAP.

Il Servizio viene gestito in raccordo con i n°6 enti accreditati ed il Servizio Sociale comunale (il comune di residenza eroga un voucher alla famiglia beneficiaria in relazione al proprio ISEE).

6.Dementia Friendly Communities – DFC (Comunità Amiche delle Persone con Demenza)

Destinatari: il Comune di Albino, in collaborazione con la Federazione Alzheimer Italia, il Centro Eccellenza Alzheimer di Gazzaniga – FERB onlus, la Fondazione Honegger RSA onlus di Albino, l’Associazione di volontariato Milly Honegger, la cooperativa sociale Generazioni, l’ambito territoriale di Albino (ASST Bergamo Est), la Società Servizi Socio Sanitari Val Seriana - SSVS, i Medici di Assistenza Primaria – MAP, la cooperativa sociale Il Cantiere Verde ed i Gruppi di Cammino, ha avviato il progetto internazionale denominato “Dementia Friendly Communities”.

Finalità: indurre la comunità Albinese ad accogliere e sostenere le persone ammalate di demenza e di Malattia di Alzheimer, in modo da lenire la loro sofferenza e quella delle famiglie. Costruire una Comunità Amica delle Persone con Demenza significa fare in modo che l’ambito di vita normale delle persone affette da demenza sia collocato in un’atmosfera di attenzione, di apertura, di disponibilità e di interventi mirati. Una comunità solidale mette in atto interventi perché la chiusura non avvenga: le porte aperte portano dentro ascolto, vicinanza, dialogo.

Attività previste: creare attorno all’ammalato un’area di protezione, in modo che le strade del paese non divengano percorsi pieni di pericoli e di paure, ma vie aperte e accoglienti. Una comunità amica delle demenze deve essere cosciente che gli ammalati possono conservare a lungo la capacità di relazione con gli altri e con l'ambiente, purché incontrino tolleranza e apertura. Ciò deve avvenire nelle piccole e nelle grandi cose di ogni giorno; se l'ammalato esce di casa trova chi lo saluta, lo accompagna nei posti trafficati, se entra in un negozio, in un bar o in farmacia viene accolto con calore, evitando qualsiasi perplessità o rifiuto di fronte alle sue richieste, se si rivolge ad un ufficio pubblico, ad una banca o alla posta gli impiegati sono attenti alle sue esigenze e quindi a dare risposte congrue. Se entra in una chiesa è accolto con disponibilità e con la sensibilità che permette di attivare piacevoli ricordi del tempo passato, se si perde i vigili sanno come accompagnarlo a casa senza angosce o paure. Se incontra dei ragazzini per la strada questi conoscono la malattia e sanno come avvicinarsi alle persone con ridotta cognitività e che hanno perso la memoria; quindi invece che canzonarlo lo circondano di attenzioni, attivando le residue capacità di relazione dell’ammalato. Questo programma richiede un impegno solidale dell'intera comunità per essere messo in atto, con la collaborazione di diversi mondi: dall'autorità comunale alle forze dell'ordine, dall'associazione commercianti ai medici di assistenza primaria, dalle scuole alla chiesa. La comunità solidale, sostenuta dal volontariato, intende il Centro Diurno Integrato, la Residenza Sanitaria Assistenziale ed i servizi di supporto alla domiciliarità come luoghi dove l'ammalato viene trattato con tolleranza e accompagnato con dolcezza. Una comunità amica delle persone affette dalla demenza non costa in termini economici, ma è molto impegnativa in termini di formazione, di adeguamento dei comportamenti, di attenzione verso le fragilità.

Grazie anche all’ausilio del Centro Servizi Volontariato – CVS l’Associazione Milly Honegger ha vinto il Bando Volontariato Regionale aggiudicandosi un finanziamento (18 mesi) col quale sono state avviate alcune attività nell’ambito del DFC. Per garantire continuità il Comune di Albino ha stanziato i fondi necessari a finanziare il progetto.

Le azioni di volontariato a domicilio hanno subito interruzioni legate all’emergenza sanitaria Covid-19, dove possibile si è cercato di mantenere il contatto da remoto.

 

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