Brevi cenni su Albino

Il nome della località compare per la prima volta in un documento dell'892, ma "la frequentazione fin dalla preistoria del territorio è attestata da resti archeologici significativi" (Storia delle terre di Albino", vol. I): un insediamento stanziale del Neolitico a Casale di Albino e sepolture dell'età del rame (III millennio a. C.) nella grotta del "Bus de la scabla", lungo la mulattiera per Selvino.

Numerose sono le testimonianze di età romana, ora conservate al Museo Archeologico di Bergamo: una stele funeraria, monete e resti abitativi di Comenduno.

Nel Medioevo si espansero le corti agricole, molte appartenenti al vescovo di Bergamo. Dopo l'anno Mille avvenne progressivamente l'emancipazione dei Comuni locali e nel 1136 la fondazione del monastero di San Benedetto nella Valle del Luio.

Durante la Repubblica veneta conobbero un grande sviluppo le attività legate alla lavorazione e al commercio dei "panni lana". Si insediarono, accanto alle parrocchie, due importanti monasteri Carmelitani, maschile alla Ripa di Desenzano, femminile alla chiesa di S. Anna in Albino centro.
Durante la dominazione austriaca si sviluppò l'industria serica, quindi, nel Regno d'Italia, dal 1875, quella cotoniera, con i rinomati stabilimenti Honegger e Albini, i quali prosperarono anche durante il regime fascista e nel primo dopoguerra.

Attualmente la Città di Albino è composta da nove paesi: Albino capoluogo, Bondo Petello, Desenzano, Comenduno e, sulla riva opposta del fiume Serio, Fiobbio, Abbazia, Dossello, Casale, Vall'Alta. E' collegata a Bergamo anche con la nuova tranvia TEB e a Selvino con la funivia.
Personaggi albinesi di spicco sono il pittore Giovan Battista Moroni (Albino 1520/24?-1579), l'architetto Andrea Moroni (1500?-1560), la beata Pierina Morosini (1931-1957).

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