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GLI SGUARDI DI ALBINO

Ultimo aggiornamento: 15 dicembre 2025, 12:34

Fernando Armellini: Il biblista venuto dalla “Cà di Mericane”

aprile2026

Se in Google cercate informazioni su Fernando Armellini, trovate che è un biblista dehoniano, che ha conseguito la Licenza in teologia presso l’Università Urbaniana e in Sacra Scrittura presso l’Istituto Biblico di Roma e che all’Università di Gerusalemme ha approfondito gli studi di archeologia biblica e lingua ebraica. Poi vi viene detto che in youtube ha pubblicato centinaia di video di commenti al Vangelo, che hanno ricevuto milioni di visualizzazioni in tutto il mondo. Sono segnalate infine le sue numerose pubblicazioni e i più di 19.000 iscritti al suo canale.
Manca però la notizia cui Fernando tiene tanto: che lui è di Bondo Petello, nato al Belloloco, nome che non necessita di spiegazioni, il clivo su cui sorge la contrada, infatti, è incantevole.
Nei tempi andati, però, la gente del paese non impiegava questo termine un po’ troppo raffinato. Da metà ‘800 il luogo era noto a tutti come la Casa degli Americani (Cà di Mericane in stretto bergamasco).
È una storia segnata anche dal dolore, quella che ha portato gli Armellini a stabilirsi al Belloloco nel 1860 e ad essere chiamati gli Americani (i Mericane).
La famiglia di Fernando è originaria di Oltre il Colle. Ancora oggi se andate a Zambla trovate la Contrada Armellini.
Da lì, nei primi decenni dell’800, Giovanni Maria Armellini, avendo perso la moglie e dovendo crescere i quattro figli, era partito per l’America. L’ultimo di questi figli Ferdinando in seguito si sarebbe fatto gesuita e missionario nelle Indie.
Tornato in Italia, Giovanni Maria (chiamato l’americano… capite bene il perché) aveva acquistato tutta la località del Belloloco, si era risposato e aveva avuto altri due figli Angelo ed Elia (nomi biblici che la famiglia ha voluto affettuosamente conservare nei discendenti di oggi). E questi figli dell’americano non potevano che essere chiamati a loro volta americani.
Fernando è nato e ha trascorso la sua infanzia in questo luogo ameno e in questo contesto familiare. Terminata la 5a elementare c’è stata la decisione che ha segnato la sua vita.
Gli era stato insegnato che al parroco bisognava sempre dire di sì. È così che quando Don Nicola, mitico parroco di Bondo fino a metà degli anni ’60, gli ha chiesto se voleva entrare in seminario non ha potuto che rispondere con un “convinto?” sì.
In quel tempo, i parroci erano soliti tenere d’occhio, fra i chierichetti, coloro che se la cavavano a scuola, poi proponevano loro di entrare in seminario per diventare preti. La scelta della vita, naturalmente, l’avrebbero fatta in seguito.
Oggi il discernimento della vocazione avviene in modo diverso, tuttavia, Fernando benedice Don Nicola per il suggerimento che gli ha dato e ringrazia la comunità di Bondo che lo ha accompagnato con la stima e con la testimonianza di vita parrocchiale autentica lungo gli anni della giovinezza fino al sacerdozio e lo ha sostenuto quando ha deciso di diventare missionario.
Ha scelto il Mozambico, terra dove era in atto una sanguinosa guerra di liberazione dal regime coloniale portoghese. Lì è stato testimone di violenze, di ingiustizie e, quando si è installato il sistema marxista--leninista, anche di persecuzioni dei cristiani.
Gli sono stati di grande aiuto in quegli anni, con l’esempio della loro vita, due missionari dehoniani che già da vent’anni erano impegnati in quel martoriato Paese: P. Agostino Azzola, di Albino e P. Ottorino Maffeis di Cene.
Ha avuto modo di apprezzare l’immenso lavoro da loro svolto: i pozzi d’acqua scavati, le decine di scuole, gli ospedaletti costruiti nella foresta e anche un lebbrosario. Tutto questo è stato reso possibile dal generoso aiuto di loro parenti e amici della nostra terra. Lasciato il nord del Mozambico, Fernando si è trasferito nella capitale Maputo dove per sette anni è stato professore nel seminario maggiore.
Tornato in Italia, iscritto all’albo dei giornalisti, ha collaborato con varie riviste, ha pubblicato libri per note case editrici (Messaggero, Paoline, Dehoniane) e si è dedicato soprattutto alla formazione dei catechisti.
Su invito del vescovo delle Azzorre (suo compagno di studi), per tre anni si è reso disponibile come professore di Sacra Scrittura nel seminario di quelle isole sperdute in mezzo all’Atlantico.
Attualmente è un apprezzato conferenziere in Italia e all’estero.

15-12-2025

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