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GLI SGUARDI DI ALBINO
Ultimo aggiornamento: 15 dicembre 2025, 12:55
Lino Faccioli: una vita dedicata alla scuola e alla comunità

Lino Faccioli è nato a Verona 91 anni fa, ma il suo cuore ha trovato casa nel nostro comune fin dall’età di cinque anni, quando la sua famiglia si trasferì qui per iniziare una nuova vita. In queste strade, tra le case e i campi che ancora oggi ricorda con un vivo ricordo, Lino trascorse gli anni difficili della guerra, anni in cui la quotidianità era scandita più dalla paura e dall’incertezza che dal gioco infantile.
Fu qui che iniziò anche il suo percorso scolastico: le elementari di Desenzano furono il suo primo banco di scuola, un luogo semplice ma ricco di umanità, dove avrebbe mosso i primi passi nella conoscenza. E fu proprio lì che, molti anni dopo, sarebbe tornato indossando un ruolo diverso, ma animato dallo stesso entusiasmo di bambino: quello del Maestro.
La sua carriera nell’insegnamento cominciò ufficialmente nell’anno scolastico 1962-63, portandolo dapprima a Cologno al Serio, poi a Clusone e infine a Gandino. Tappe importanti, in cui Lino affinò il suo metodo educativo, maturò esperienza, formò sensibilità pedagogica e scoprì quanto fosse profondo il legame tra docente e giovani studenti.
Nel 1973-74 arrivò a Desenzano, la scuola della sua infanzia. Qui, come in un cerchio che si chiudeva, Lino avrebbe insegnato per ben trent’anni, accompagnando la crescita di intere generazioni. Centinaia di bambini, oggi adulti, genitori e in alcuni casi persino nonni, lo ricordano con gratitudine e affetto: un Maestro che non trasmetteva solo conoscenze, ma anche valori, rispetto, senso civico, curiosità. E lui, ancora oggi, non riesce a nascondere un sorriso quando viene fermato per strada da un ex alunno che lo riconosce e gli racconta un ricordo, un aneddoto, una giornata di scuola che gli è rimasta nel cuore.
La sua vita familiare è stata ed è tuttora una colonna portante della sua esistenza: padre di quattro figli, Lino è sposato dal 1963 con la sua amata Mirangela. Con lei ha condiviso gioie, fatiche, successi e un profondo senso di appartenenza alla comunità che entrambi hanno sempre servito con dedizione.
La primissima esperienza lavorativa di Lino è però legata alla STEI, la storica tramvia Bergamo-Albino, dove lavorò per dieci anni. Era un mondo in fermento, fatto di rotaie, orari, collegamenti, un servizio che rappresentava molto più di un mezzo di trasporto: era un simbolo di modernità e di connessione tra le comunità della valle. Tuttavia, è nella scuola e nel servizio pubblico che Lino ha lasciato il segno più profondo.
È stato Presidente della Commissione Biblioteca fin dalla sua istituzione, collaborando con impegno insieme a Gaetano Pezzoli, allora segretario della Commissione e destinato a diventare uno dei punti di riferimento fondamentali della nostra Biblioteca Civica.
Come amministratore, Lino ha ricoperto il ruolo di Consigliere Comunale e poi di Assessore alla Viabilità e Sicurezza, in anni cruciali per la trasformazione urbanistica del paese. Fu infatti il periodo in cui venne soppresso il tram che percorreva via Mazzini, un cambiamento che portò con sé una nuova visione della mobilità e della struttura urbana.
Ha concluso il suo impegno amministrativo come Presidente della Scuola Materna di Desenzano, allora IPAB, continuando così ad essere voce attenta e presenza costante nel mondo dell’infanzia e della formazione, che tanto gli stava a cuore.
Ma l’impegno di Lino non si è mai fermato alla scuola o all’amministrazione. Per anni è stato vicino alla vita della comunità, sempre presente dove c’era bisogno: in Parrocchia, dove intonava i canti durante le celebrazioni, offrendo la propria voce come un dono semplice ma prezioso; nella Polisportiva Desenzanese, di cui è stato Presidente, contribuendo alla crescita dell’associazione e del movimento sportivo locale; nei primi CRE, allora chiamati “I Bagni di Sole”, che si tenevano al Campo Falco: Lino ricorda ancora, con un sorriso che non ha perso vivacità, il suo impegno per assicurare il “vettovagliamento” ai tanti bambini che partecipavano alle attività estive.
Oggi Lino rappresenta una memoria vivente, una voce preziosa che attraversa quasi un secolo di storia comunitaria. La sua testimonianza ci riporta alla scuola di un tempo, alla vita semplice ma intensa dei decenni passati e ci invita a rendere omaggio ai tanti maestri, educatori, professori e volontari che ogni giorno, ieri come oggi, si dedicano con passione a sostenere la crescita dei nostri ragazzi.
La sua vita è un esempio di servizio, di impegno civile, di amore per l’educazione e per la propria comunità. Un patrimonio umano che merita di essere raccontato, ricordato e celebrato.