In origine (ne risulta l’esistenza già nel 1304) la chiesa formava una sola parrocchia con la chiesa di San Zenone di Cene.
Solo dopo 150 anni, cioè nel 1463, il Vescovo attribuì a ciascuna delle due parrocchie una propria giurisdizione ed un proprio rettore, rendendole autonome.
Fra il 1757 ed il 1787 venne completamente riedificata e poi consacrata nel 1790.
La facciata ha due caratteristici torricini con celle poligonali, probabilmente edificati con la funzione di campanili. L’interno è barocco. Il portico fu aggiunto nel 1904. La chiesa venne restaurata nel 1942 e decorata dai pittori Nembrini di Pradalunga.
L’antico campanile venne sopraelevato nel 1875.

Elementi significativi
La chiesa presenta il classico orientamento ad est. L’interno a navata unica è a pianta rettangolare ed è preceduta da una bussola in noce che si amplifica fino al presbiterio, che è rettangolare, preceduto dall’arco trionfale e culminante con l’abside semicircolare con il coro coperto dal catino absidale.
L’altare della Madonna del Santo Rosario ospita la statua lignea opera di Angelo Virgilio Vavassori. Gli altri altari conservano opere di un certo rilievo artistico, in particolare il dipinto di San Rocco con i Santi Sebastiano, Antonio e Cristoforo opera di Enea Salmeggia e la pala d’altare maggiore raffigurante Maria Assunta in cielo con la Trinità e san Giacomo, restaurata nel 2008.
La zona presbiteriale, ai lati dell’altare maggiore, ospita inoltre due tele di Antonio Cifrondi raffiguranti episodi dell’Antico testamento che conducono al sacramento dell’eucaristia: Nozze di Canaa e Caduta della manna. Queste tele provengono dal refettorio della chiesa di Santo Spirito gestito dai padri lateranensi. Il Cifrondi era stato ospite presso i canonici durante il suo periodo bergamasco e vi aveva eseguito molte opere, tra cui quelle che si possono ammirare qui.

Crediti fotografici: Fabrizio Carrara Fotografia

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